GUIDE UTILI

BANDI REGIONALI

BANDI REGIONALI

In questa guida provo a dare dei consigli sui bandi regionali a disposizione (fondi indiretti) con un particolare focus ai programmi specifici che seguo, ovvero quelli diretti alle PMI o comunque dove le aziende possono essere coinvolte.

Nella programmazione 2014-2020 gli interventi della politica di coesione a livello territoriale sono differenziati a seconda delle diverse caratteristiche sociali, ambientali ed economiche. L’Accordo di partenariato tra l’UE e l’Italia indica gli obiettivi tematici per gli interventi finanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento europei (Fondi SIE) durante la programmazione 2014-2020. Le risorse comunitarie a disposizione per l’Italia sono circa 44,8 miliardi di euro (oltre 33,9 miliardi di euro solo per la politica di coesione).

L’approccio integrato allo sviluppo territoriale è la base delle politiche di rigenerazione dei luoghi, per lo sviluppo locale e sostenibile. Le principali sfide territoriali sono attuate attraverso le seguenti strategie:

  • Strategia per le aree urbane (Agenda urbana nazionale) attraverso ITI o GAL integrati, finanziati dal FESR;
  • Strategia per lo sviluppo delle aree interne, attraverso ITI o GAL integrati, finanziati dal FESR;
  • Strategia per lo sviluppo delle aree rurali, attraverso i GAL rurali, finanziati dal FEASR;
  • Sviluppo delle aree costiere dipendenti dalla pesca, attraverso i GAC finanziati dal FEAMP.

Per quanto riguarda la Politica di Coesione 2021-2027, le risorse saranno concentrate su 5 obiettivi strategici (Obiettivi di policy), sostituendo gli 11 obiettivi tematici del periodo 2014-2020, per definire delle politiche di sviluppo più semplici, flessibili ed efficienti. Gli obiettivi strategici sono:

  • Un’Europa più intelligente, mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole imprese;
  • Un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio, grazie agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici;
  • Un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;
  • Un’Europa più sociale, che sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;
  • Un’Europa più vicina ai cittadini, che sostenga strategie di sviluppo gestite a livello locale e uno sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE. 

Regional funding

Il POR – Programma Operativo Regionale

L’accordo di partnenariato che definisce i bisogni relativamente allo sviluppo, gli obiettivi tematici della programmazione, i risultati attesi e le azioni da realizzare introduce oltre ai PON (Programmi Operativi Nazionali) di cui abbiamo già parlato qui, la lista dei POR (Programmi Operativi Regionali) a valere su FESR e FSE.

Con l’impostazione del QSC (Quadro Strategico Comune) gli Stati Membri adottano un approccio integrato alle politiche di sviluppo, in modo di concentrare i fondi e le risorse per raggiungere gli obiettivi e i risultati concordati.

II POR 2014-2020 sono stati sviluppati dalle amministrazioni regionali sulla base dell’approccio nazionale perseguendo gli obiettivi specifici individuati nell’Accordo per singolo Obiettivo Tematico, identificando gli strumenti per raggiungerli attraverso le azioni proposte per ciascun risultato. I Programmi Operativi Regionali (POR) e i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) sono elaborati da ciascuna Regione italiana, che presenta la programmazione per l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo (POR FSE), del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR) e del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (PSR FEASR). Tali risorse sono distribuite tra Obiettivi Tematici e priorità d’investimento pre-definiti a livello comunitario, in modo variabile per ogni Regione e per ogni Programma.

Il Programma FESR

ll FESR concentra gli investimenti su diverse aree prioritarie chiave. Tale approccio assume il nome di «concentrazione tematica»: 

  • innovazione e ricerca;
  • agenda digitale;
  • sostegno alle piccole e medie imprese (PMI);
  • economia a basse emissioni di carbonio.

Le risorse FESR stanziate a favore di tali priorità dipendono dalla categoria di regione: 

  • nelle regioni più sviluppate almeno l’80 % dei fondi deve concentrarsi su almeno due priorità;
  • nelle regioni in transizione la concentrazione concerne il 60 % dei fondi;
  • nelle regioni in ritardo di sviluppo la concentrazione concerne il 50 % dei fondi.

Alcune risorse FESR, inoltre, devono essere specificamente destinate a progetti attinenti all’economia a basse emissioni di carbonio:

  • regioni più sviluppate: 20 %;
  • regioni in transizione: 15 %;
  • regioni in ritardo di sviluppo: 12 %. 

I Programmi di cooperazione territoriale europea prevedono la concentrazione di almeno l’80 % dei fondi sulle quattro aree prioritarie menzionate in precedenza, considerando che il FESR riserva particolare attenzione alle specificità territoriali per ridurre i problemi economici, ambientali e sociali che affliggono le aree urbane, investendo principalmente nello sviluppo urbano sostenibile. Le aree svantaggiate dal punto di vista geografico (come quelle isolate, montagnose o a scarsa densità demografica) e quelle più periferiche sono più agevolate per raggiungere gli obiettivi menzionati.

Il Programma FSE

Il Fondo sociale europeo (FSE) ha come obiettivo l’aumento delle opportunità di occupazione dei cittadini europei, attraverso lo sviluppo dell’istruzione e della formazione. Il Programma FSE mira a favorire inoltre i soggetti più vulnerabili, tra cui i giovani e persegue i seguenti obiettivi tematici:

  • la promozione dell’occupazione e della mobilità dei lavoratori;
  • la promozione dell’inclusione sociale e la lotta contro la povertà;
  • investimenti in istruzione, competenze e apprendimento permanente;
  • miglioramento della capacità istituzionale e dell’amministrazione pubblica.
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Rispetto al precedente periodo di programmazione 2007-2013 il Programma FSE è stato potenziato in particolare per quanto riguarda:

  • aumento del bilancio a disposizione;
  • concentrazione su un numero limitato di obiettivi e di investimenti, in linea con la Strategia Europa 2020;
  • promozione delle azioni di inclusione sociale, attraverso un budget dedicato di almeno il 20%;
  • potenziamento degli strumenti per combattere la disoccupazione giovanile, promuovere un invecchiamento attivo e sano, supportare i gruppi svantaggiati ed emarginati;
  • potenziamento dell’innovazione sociale, attraverso la sperimentazione e diffusione di soluzioni innovative;
  • aumento della partecipazione di reti sociali e partenariato civile (ex. ONG) attraverso strumenti di capacity building, strategie locali di sviluppo e semplificazione del sistema di gestione.

Si rimanda per approfondimenti ai siti delle singole regioni, al fine di trovare i bandi attivi pubblicati o in fase di pubblicazione, a seconda del luogo dove si voglia realizzare il progetto, delle sedi legali e/o operative delle organizzazioni proponenti.

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